Strade secondarie

Strade secondarie
Sinossi di Strade secondarie (2021)

Riccardo Vanni è un uomo d’affari, ricco, potente, ammirato.
Ma inquieto.
Avrebbe tutto, se ne rende conto, ma sa anche che gli manca qualcosa, qualcosa che ha a che fare con il senso profondo dell’esistenza.
Vive una vita da privilegiato, a cui non saprebbe rinunciare, ma che gli diventa sempre più stretta, così come sempre più stretto gli diventa il suo ambiente.

La sua fidanzata, Laura, stellina del jet set, è funzionale alle relazioni, al suo modo di porsi con la gente, ma non è affatto convinto che possa essere la donna della sua vita.
D’altra parte nella sua testa c’è sempre in sottofondo una ragazza di molti anni prima, Elena, che si affaccia talvolta nei suoi pensieri con un rimpianto lontano e doloroso.
L’unica donna che ha veramente amato.

Laura fa la vita da diva, contenta di farla, contenta di esserci arrivata, contenta di vivere gli eccessi e i privilegi di quella vita. Ma dentro di lei le origini provinciali, “sane”, di una famiglia piccolo borghese, non l’abbandonano.
Da una parte gli eccessi, il lusso, il denaro e la notorietà, dall’altra la voglia di una vita come quella dei suoi genitori e di un amore stabile e sicuro, che non trova in Riccardo.

Alla festa di compleanno di Riccardo succede una cosa strana.
In un momento di stanchezza egli si allontana dalla confusione e va a sedersi su una panchina ai margini del suo lussuoso circolo.
E lì farà un incontro stupefacente – forse un’allucinazione – che cambierà la sua vita.

Dopo quell’incontro Riccardo decide di buttare le remore e affrontare le “strade secondarie”.
Che significa capire se con Laura può essere amore vero e parallelamente cercare, dopo trent’anni, che ne è di Elena.

Ma le due ricerche gli porteranno delle sorprese imprevedibili, e al posto di due donne Riccardo si troverà ad inseguire una ragazza sconosciuta.
Una ricerca con cui si scrollerà di dosso insofferenze e insoddisfazioni e che cambierà il destino della sua vita.

Il libro Strade secondarie è disponibile sul sito dell’editore Susil.


Com’è nato il libro

Con L’Amore borghese ho un po’ giocato.

Non che l’abbia scritto senza impegno, anzi.

Ma ho raccontato soprattutto di debolezze che appartengono un po’ a tutti noi (ovviamente in modi diversi) e in questo senso mi sono divertito, ma senza cinismo. Ho empatia per i personaggi di cui ho raccontato, sento che quelle storie (del tutto di fantasia) potevano capitare anche a me.

Con Strade secondarie ho fatto più fatica.
Un romanzo completo, una storia che scava più a fondo nei pensieri e nei malesseri dei personaggi.

Ci ho messo tanto a scriverlo; le prime pagine sono della fine del 2012. Ma dopo qualche mese mi sono interrotto. Non sapevo più andare avanti lungo il percorso che mi ero prefigurato all’inizio.
Il libro è rimasto qualche anno fermo in una cartella del mio pc, me n’ero praticamente scordato.

Poi, improvvisamente, una mattina del 2016 mi sono svegliato con in testa la prosecuzione della storia… misteri del pensiero!
Il libro infatti cambia molto nella seconda parte, il personaggio principale entra in un’altra dimensione di “sentire”; permettetemi di dire che secondo me è un pregio.

Da quel momento completarlo è stato abbastanza veloce. Poi riflessioni, affinamenti e ricerca dell’editore…
Adesso finalmente è uscito.
Sono contento perché adesso posso staccarmi da lui e pensare ad altro.

Anche in questo libro parlo di amore, ma non solo di amore fra uomini e donne.
L’io narrante è un uomo, però anche stavolta le protagoniste del libro sono le donne.

Ah, io e Riccardo ci assomigliamo molto poco: io non sono lui in quasi nulla. Le uniche cose che ci accomunano sono il maggior interesse per il genere umano femminile e alcune insofferenze, come quella per i parvenu senza sostanza